Installare un condizionatore è possibile con il sostegno dei bonus, sia quelli del 50% per le ristrutturazioni edilizie, che quelli del 65% per il risparmio energetico. Ma non sempre. Infatti non tutte le tipologie di impianti rientrano nelle detrazioni. Il vero nodo è la capacità o meno del sistema di raffrescamento di contribuire al riscaldamento dell’immobile nel periodo invernale.

Partiamo dal bonus per le ristrutturazioni del 50%. L’incentivo scatta solo per l’installazione di un nuovo condizionatore, purché a pompa di calore, che funzioni sia per il raffrescamento sia per integrare o sostituire completamente l’impianto di riscaldamento già esistente. L’intervento può essere realizzato anche in assenza di opere edilizie (circolare 57/E del 1998).

 

La detrazione Irpef del 50%, è commisurata a un importo massimo di 96mila euro, recuperabili in dieci anni. Dal 2016 la percentuale potrebbe tornare al 36%, salvo diverse disposizioni governative. L’installazione dell’impianto gode peraltro anche dell’Iva agevolata al 10 per cento.

 

In alternativa al 50%, l’installazione di un condizionatore può fruire dell’ecobonus al 65%. Il climatizzatore però deve essere una pompa di calore ad alta efficienza e deve inoltre sostituire completamente l’impianto di riscaldamento esistente. Inoltre, è consigliabile farsi rilasciare dal tecnico installatore una dichiarazione di conformità dell’impianto al conseguimento del risparmio energetico.

 

Per garantirsi l’opportunità di fruire dei bonus, occorre pagare le fatture con un particolare bonifico “parlante” (bancario o postale), su cui dovranno essere indicati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.